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Torna a Torino il festival del "City Making"

30 ospiti internazionali, 6 mostre e una 3 giorni aperta a tutti per immaginare la città del futuro. Questi i numeri di Torinostratosferica Utopian Hours, rassegna tematica che ha l’obiettivo di scandagliare le potenzialità del contesto urbano tramite il confronto con casi di successo selezionati nel panorama mondiale e raccontati dai protagonisti che hanno generato questi cambiamenti. 

L'appuntamento, in programma dal 19 al 21 ottobre nel capoluogo piemontese, proporrà infatti un mix di interventi ed esposizioni per immaginare la città al suo meglio, proponendosi come festival divulgativo su branding, city marketing, esplorazione urbana, place making, storytelling e molto altro.

Sul palco del Q35, spazio ex industriale rigenerato nel nuovo distretto creativo di Torino Nord che ospiterà anche 6 mostre tematiche, si succederanno ospiti da varie città nel mondo – New York, Detroit, Boston, Arcosanti, Copenaghen, Helsinki, Berlino, Parigi, Londra, Oslo, Rotterdam, Lisbona, Praga – con l’ambizioso obiettivo di stimolare azioni innovative nel disegno della città.

Tra gli highlight, speaker internazionali come Mikael Colville-Andersen, guru della mobilità ciclabile e volto della serie tv The Life-Sized City (in onda su laEffe come Racconti dalle città del futuro) e Martin Barry, pensatore urbano e protagonista con progetti innovativi nel centro di Praga. Dagli Stati Uniti arrivano Aaron Foley, scrittore e primo Chief Storyteller ufficiale di Detroit, città per molti versi gemella di Torino, e Jeff Stein, direttore di Arcosanti, la città utopica costruita in Arizona dall’architetto torinese Paolo Soleri. Infine anche un focus sulle esperienze di rigenerazione urbana lungo fiumi e waterfront attraverso i fortunati esempi di Oslo e Helsinki.

Torinostratosferica è organizzato nell'ambito di Torino Design of the City che, nell’anno Europeo del Patrimonio culturale, intende lavorare sull’asse tematico dell’accessibilità culturale riferita a strutture, servizi e attività culturali; accessibilità intesa sia in termini quantitativi che qualitativi, ovvero la capacità delle istituzioni di aprirsi a pubblici nuovi e lavorare sul loro rapporto con il proprio patrimonio culturale tangibile e intangibile. ​

Consulta il programma completo dell'evento a questo link

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