Tra economia circolare e arte: gli scarti di Bencore diventano sculture nelle mani di Paolo Nicolai
Un progetto creativo votato all'economia circolare quello promosso da Bencore, l'azienda produttrice di pannelli alveolari compositi per l'interior design, che tramite i propri scarti di produzione supporta l’artista e architetto carrarese Paolo Nicolai nello sviluppo delle sue sculture.
Conosciuta per i cosiddetti honeycomb che tanto stimolano una creatività basata su applicazioni innovative dei materiali e tecnologie evolute e già orientata per strategia e scelta aziendale ad una produzione sostenibile nonchè al riciclo degli scarti di produzione, Bencore sta affiancando nel suo originale percorso artistico Paolo Nicolai, architetto carrarese che, dopo anni di onorata professione, sta dedicando le sue risorse allo sviluppo di un progetto di Arte Distopica: strumento libero di autoriflessione che, nel caso di Nicolai, dona nuova vita a buona parte di quelle famigerate materie plastiche, giunte a fine del loro ciclo vita.
PET, PVC, HDPE, PMMA, ovvero Plexiglas, e Policarbonato - per citarne alcuni - a cui si aggiungono oggi anche i resti della produzione dei pannelli alveolari con le loro diverse anime, colori e trasparenze. Sono proprio questi gli ingredienti di base per le sculture dal chiaro messaggio post-moderno, che Nicolai sta proponendo ad un pubblico molto ricettivo in grado di apprezzare il valore di queste opere.
Nello specifico, lo scultore va in cerca dei materiali, certifica opera per opera con le percentuali reali di recupero, e ne fa un’arte persistente, destinata a durare, quasi come fosse il nuovo marmo, a meno che non si decida di procedere al riciclo dell’opera stessa, dando vita ad un nuovo ciclo. E questo potrebbe essere l’ulteriore sviluppo del progetto nella direzione di una interessante performance art.
L’ispirazione formale è quella dell’arte classica perché il classico è ciò che non passa mai di moda: per formazione Nicolai parte da qui. Tuttavia anche la scultura più classica, quella della Grecia del IV secolo o del Canova per esempio, dialoga con un processo creativo multidisciplinare, ironico e provocatorio che Nicolai definisce come una ‘archeologia del futuro’ oltre che come il suo ‘nuovo orizzonte di libertà’. Un orizzonte POP, fatto di incredibili giochi cromatici che l’artista ‘progetta’ sfruttando la tecnica del cerchio di Itten. Non esiste serialità in questo percorso: ogni opera è diversa dall’altra e tutte riportano un loro codice di originalità.
Le sculture di Paolo Nicolai sono presenti all’interno della Galleria ‘Il Forte Arte’ di Patrizia Grigolini.