Una casa di ghiaccio tra i vincitori degli Archmarathon Awards 2017
Si è appena conclusa al Faena Forum di Miami la 4° edizione di ARCHMARATHON Awards, evento dedicato al mondo dell’architettura che quest’anno ha puntato i riflettori sugli studi attivi negli USA, in Canada, in America Centrale e Latina.
Se ad avere la meglio come overall winner è il progetto “Common Unit” curato da Rozana Montiel | Estudio de Arquitectura + Alin V. Wallach, per aver saputo “trasformare i confini e i limiti in incontri e qualità della vita, creando un edificio comunitario”, a spiccare tra i vincitori di ciascuna delle 8 categorie, annunciati dalla Main Jury (Luca Molinari, David Basulto, David Assael e Francisco Pardo) e dalla Grand Jury (Sebastian Salvat e Alejandro Paredes Fontanals) è il progetto avveniristico premiato nella sezione “Visioning”, che sfrutta un materiale da costruzione tanto naturale ed eco-friendly quanto insolito: il ghiaccio.
“Maison Glacé” di ELASTICOSPA+KFA è infatti una risposta progettuale al tema della sostenibilità, che secondo la valutazione del panel “ha mostrato un’innovativa e avanguardistica soluzione per le difficili condizioni climatiche, tenendo in considerazione dei drastici cambiamenti climatici del futuro.”
La Maison Glacé, ipoteticamente situata a Toronto, è un esperimento che vuole connettere l’edificio al territorio e, in particolare ad una condizione climatica che lo caratterizza, il freddo. Questa “casa ghiacciata” con annessa guesthouse sarà infatti protetta dal grande freddo e dai venti gelidi dovuti alla vicinanza del fiume Ontario, grazie ad una crosta di ghiaccio che si formerà nei primi giorni invernali e che la difenderà durante tutta la stagione. Il progetto, in via di realizzazione, ha come fine ultimo quello di divenire un “Case Study” nell'ideazione e creazione di nuove soluzioni abitative per le popolazioni indigene che abitano le regioni del Canada caratterizzate da temperature molto rigide tutto l’anno.
Con Maison Glacé, gli architetti propongono dunque una riflessione su come si possa progettare in previsione, impiegando il pensiero laterale per ottenere strutture energicamente sostenibili.
*photo credits ELASTICOSPA+KFA