Un'architettura "mangia-smog" per la nuova sede UnipolSaiAssicurazioni

Sono ufficialmente partiti i lavori del complesso De Castillia 23, nuova sede operativa di UnipolSaiAssicurazioni che sorgerà nel quartiere Isola di Milano e sarà costituita complessivamente da due corpi di fabbrica di 53 e 15 metri di altezza.

La soluzione architettonica proposta dalla società di progettazione integrata Progetto CMR, mira non soltanto a riportare in vita un vecchio edificio abbandonato rivoluzionandone gli aspetti estetici, ma anche e soprattutto ad incrementarne la funzionalità, le prestazioni energetiche e l’efficienza complessiva. 

Mentre uno degli aspetti visivi più interessanti del progetto, interamente disegnato in BIM, consiste nella facciata prismatica, cucita sull’edificio come un prezioso tessuto di vetro che restituisce giochi di luce sempre diversi, caratteristica chiave dal punto di vista tecnologico è proprio l’innovativa impiantistica che renderà il complesso un vero e proprio esempio di architettura green e sostenibile a tutto tondo.

Progetto CMR ha infatti scelto di trattare parte delle superfici esterne in gres con biossido di titanio, un rivestimento altamente performante che contribuisce attivamente a ridurre l’inquinamento atmosferico locale. Il materiale innesca un processo fotocatalitico che permette lo "scioglimento" degli agenti inquinanti, che nel caso specifico di De Castillia 23 si traduce in una riduzione attesa di 36 kg di ossido di azoto in meno all’anno, equivalente all’azione stimata di 122.000 mq di aree verdi.

@Progetto CMR

L'edificio è poi contraddistinto dall’impiego di impianti di ultima generazione, che utilizzano fonti rinnovabili per la produzione energetica. Il sistema fotovoltaico integrato in copertura produce circa 40.000 kWhel/anno di energia pulita evitando l’emissione in atmosfera di 13 tCO2/anno. Una pompa di calore ad acqua di falda ad altissima efficienza sfrutta l’energia geotermica sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli uffici, senza rilasciare inquinanti localmente.

I 2.000 mq a verde previsti nel progetto concorreranno poi a rendere più salubre l’ambiente e a purificare l’aria circostanti, assorbendo circa 12 tonnellate di anidride carbonica all’anno e rilasciando 9 tonnellate di ossigeno, secondo le ricerche condotte dal team di Ricerca & Sviluppo di Progetto CMR.

Per quanto riguarda gli ambienti interni, sono stati condotti degli studi ad hoc per migliorare i livelli di illuminazione naturale negli uffici, risolvendo alcune criticità legate alla struttura già presente dell’edificio, come l’elevata profondità dei corpi edilizi esistenti: il risultato finale è un aumento atteso del 30% della luce diffusa e del 36% della luce globale (diretta+diffusa) rispetto ad un edificio a uffici standard, con conseguente riduzione dell’utilizzo dell’illuminazione artificiale e risparmio di consumi energetici.

“Il risultato è un complesso architettonico all'avanguardia e sostenibile” – commenta l’arch. Massimo Roj, AD di Progetto CMR – “ma soprattutto è un luogo finalmente restituito alla comunità, che grazie anche alla lungimiranza della committenza rappresenterà il nuovo tassello nella Milano che guarda al futuro”.

Riviste