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USA: Edilizia residenziale in buona salute nel 2019

I nuovi cantieri sono cresciuti del 3,2%. +10,3% le vendite di nuove abitazioni monofamiliari, il livello più alto in 12 anni.

Sull’onda di una crescita economica ancora sostenuta (il PIL è cresciuto del 2,3% nel 2019), gli Stati Uniti hanno registrato l’anno scorso nuovi progressi nel settore dell’edilizia residenziale.

Il numero di nuovi cantieri, in rialzo costante dal 2010, ha raggiunto quota 1,29 milioni di unità abitative (+3,2% sul 2018), il doppio rispetto al 2011, segnando il nuovo livello record dal 2007. Ciò nonostante, tale cifra resta ancora lontana dai livelli pre-recessione, nonché dal picco di quasi 2,1 milioni di nuove case toccato nel 2005. La National Association of Home Builders (NAHB) stimava a febbraio 2020 un ulteriore incremento del 2% per l’anno in corso, con l’apertura di 1,3 milioni di nuovi cantieri residenziali, di cui 920.000 nuove abitazioni monofamiliari e 383.000 condomini.

Proprio le vendite di nuove abitazioni monofamiliari hanno registrato nel 2019 una crescita robusta raggiungendo il livello più alto degli ultimi 12 anni, 681.000 unità, +10.3% sul 2018. Per il 2020 le stime NAHB indicano un probabile aumento a quota 708.000.

Il numero dei pignoramenti, altro indicatore del buono stato di salute del settore residenziale, è sceso per il nono anno crollando del 21,1% a 493.000 casi (lo 0,36% di tutte le unità abitative in USA); è il livello più basso dal 2005.

Al recupero del mercato immobiliare sta contribuendo anche l’abbassamento dei tassi di interesse sui mutui: i mutui trentennali a tasso fisso sono scesi dal 4,54% del 2018 al 3,94% del 2019, il quarto livello più basso da sempre.

L’anno scorso, gli investimenti totali in costruzioni, inclusi i segmenti dell’edilizia non residenziale pubblica e privata, sono lievemente diminuiti per la prima volta dal 2011 scendendo a 1.300 miliardi di dollari (-0,3%), ma pur sempre il secondo valore più alto finora toccato.

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