Italcer acquisisce Terratinta Group

Con la lettera di intenti siglata il 18 luglio, il Gruppo Italcer, tra i leader italiani nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti in ceramica e dell’arredo bagno, ha avviato l’iter di acquisizione del 100% di Terratinta Group, azienda specializzata nell’alto di gamma delle superfici d’arredo con sede a Fiorano Modenese.

di Paola Giacomini

Graziano Verdi

In base all’accordo, Luca Migliorini , CEO e azionista di Terratinta, reinvestirà parte dei ricavi della vendita in azioni Italcer, diventandone azionista insieme a Graziano Verdi, CEO e fondatore del gruppo. Con questa operazione, il cui closing è previsto entro fine anno, il Gruppo Italcer rafforza il suo posizionamento tra i leader del settore ceramico, in Italia e nel mondo, con una proiezione di fatturato consolidato per il 2023 che si avvicina ai 400 milioni di euro.

Non solo. Il gruppo guidato da Graziano Verdi si conferma ulteriormente tra i gruppi ceramici in più rapida espansione.

Una crescita per acquisizioni - quella di Terratinta è l’ottava in sei anni - che hanno dato forma a quel polo del lusso della ceramica italiana che era l’obiettivo del gruppo fin dalla sua costituzione nel 2017. A Italcer fanno già capo i marchi italiani La Fabbrica, AVA, Elios, Rondine, Cedir, Bottega, Fondovalle, My Top, Tonino Lamborghini (in licenza per il settore ceramico), Devon&Devon (arredobagno), oltre all’azienda Spray Dry (atomizzato) e alla spagnola Equipe Ceramicas con i suoi quattro siti produttivi nel distretto di Castellón.

Un gruppo di aziende che, a fine 2022, occupava 1.064 dipendenti e aveva prodotto 20,3 milioni mq di ceramica e lastre per pavimenti e rivestimenti (di cui 6 in Spagna); in crescita del 36,4% il fatturato consolidato a €360 milioni con un Ebitda salito a €85 milioni.

Con Terratinta, Italcer punta ora ad arricchire in modo significativo le sue collezioni, potendo contare su quattro ulteriori brand (Terratinta Ceramiche, Ceramica Magica, Sartoria e Micro) in grado di coprire tutti i livelli di offerta sull’alto di gamma nel segno della sostenibilità, grazie anche al recente ottenimento della prestigiosa Certificazione B Corp da parte di Terratinta.

Abbiamo incontrato Graziano Verdi per conoscere i nuovi obiettivi di crescita e le iniziative su cui il manager e la sua squadra stanno lavorando.

TILE ITALIA: Negli ultimi 4 anni Italcer ha raddoppiato i ricavi, sia tramite acquisizioni, sia grazie ad una crescita organica di oltre il 15%, ben oltre la crescita del mercato. Qual è l’obiettivo cui punta?

GRAZIANO VERDI: Lo sviluppo per linee esterne è un modello valido se opportunamente gestito - penso ad esempio all’importanza di lavorare sull’integrazione di competenze, specificità e specializzazioni - e se supportato da mirati investimenti tecnologici per la crescita organica. Nel nostro business model le due strade hanno sempre corso in parallelo, come del resto avevamo progettato fin dalla nascita di Italcer. I risultati sono ad oggi più che soddisfacenti, e, come si può vedere con quest’ultima importante operazione, stiamo continuando a seguire questo modello di sviluppo, con l’obiettivo di confermare un ritmo di crescita sostenuto come negli ultimi anni.

TILE ITALIA: Tra i vostri progetti per l’internazionalizzazione c’è da tempo anche lo sbarco negli Stati Uniti con un insediamento produttivo in Tennessee. È ancora in agenda?

G. VERDI: Il progetto americano era già allo studio prima che si concretizzasse l’acquisizione di Equipe, che quindi ha avuto la priorità; confermo però che un investimento negli Stati Uniti è tuttora uno dei nostri obiettivi a medio termine.

TILE ITALIA: Parliamo dei vostri risultati 2022 che hanno raggiunto l’obiettivo cui puntavate e con un ulteriore progresso delle marginalità. Cosa ha funzionato meglio nella vostra strategia?

G. VERDI: Non vi è stato un elemento più determinante di altri. Da un lato c’è una squadra che funziona. Per il resto, direi che abbiamo raccolto i frutti di scelte strategiche definite per tempo. Penso ad esempio alla gestione del problema delle materie prime ucraine, che avevamo già deciso di sostituire nell’ottobre 2021. Anche l’hedging parziale sul gas ci ha consentito di continuare ad operare con maggiore tranquillità. Sicuramente sta funzionando il modello di business, basato sulla specializzazione delle fabbriche. Abbiamo scelto di focalizzarci su tre segmenti - le grandi lastre fino a 160x320 cm, i formati piccoli ed extra-small, e i pavimenti da 2 cm di spessore per l’outdoor - con i singoli stabilimenti che producono a servizio dei vari marchi del gruppo. A queste tre tipologie ne va aggiunta in realtà una quarta, la più importante, legata all’innovazione di Advance, ossia le nostre superfici brevettate antibatteriche, antivirali ed antinquinanti.

Leggi l'intervista completa sul Tile Italia 3/2023

Photo Cover: La Fabbrica