Vudafieri Saverino Partners: progettare “un’esperienza olistica”

di Sabrina Tassini

Con un approccio spiccatamente multidisciplinare e un costante slancio verso l’innovazione – a tratti disruptive - lo studio Vudafieri Saverino Partners vanta un ampio portfolio di progetti architettonici e d’interior internazionali, per ambienti commerciali, luxury, horeca e residenziali d’alta gamma. 

Una indiscussa leadership costruita nel tempo a suon di successi, quella della practice con sede a Milano e dal 2012 a Shanghai, che fa della progettazione sartoriale, di un solido know-how e dell’attenzione al dettaglio – anche materico – una vera conditio sine qua non. 
Di questo e dell’evoluzione del settore alla luce delle annate non convenzionali appena trascorse, abbiamo parlato con i fondatori dello studio, Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri.

MaterialiCasa: Con quali presupposti nascono i vostri progetti d’interni?
VSP: Ogni luogo ha una sua anima e possiede il suo genius loci. Solo dopo aver compreso questi elementi si può decidere se contrapporsi a essi o assecondarli. Per esempio il nostro progetto di Terrazza Aperol a Venezia si ispira e rivisita il tradizionale bacaro - la tipica osteria veneziana - proponendo un locale di impronta cosmopolita, in un continuum fluido fra ambientazioni dal differente carattere, tra interni ed esterni. Un mix che, partendo dalle tradizioni veneziane più autentiche, aspira a diventare motore di vitalità e convivialità per l’intera città. 

MaterialiCasa: Dall’horeca al retail, gli spazi che realizzate sembrano raccontare storie. Cosa ispira ciascun “storytelling”?
VSP: In ogni progetto proviamo a raccontare la storia del committente. Un concetto che nell’ambito del retail è intuitivo perché raccontiamo i valori del marchio, ma che diventa più interessante quando si applica al progetto di un’abitazione privata: la storia si sviluppa studiando ogni volta a fondo il cliente e la sua famiglia, le sue abitudini, le sue passioni. In ogni ambito del nostro lavoro tendiamo a dare forma concreta e visiva a racconti, suggestioni, emozioni. Per questo non amiamo definirci esclusivamente story teller, ma soprattutto story listener.

MaterialiCasa: Progettare ambienti residenziali, commerciali e pubblici nel post-pandemia: cos’è cambiato e di quale insegnamento farete tesoro per il futuro? 
VSP: La pandemia ci ha insegnato tantissimo. Abbiamo capito che molte cose nel progetto dello spazio privato devono cambiare: le case dovrebbero essere pensate per favorire la socializzazione e il rapporto con l’esterno, e non per essere “cellule abitative” come erano intese invece nella cultura novecentesca. 
I luoghi di aggregazione e quelli commerciali dovranno essere invece dotati di soluzioni “fisiche e reali” che comportano, dal punto di vista progettuale, flessibilità di spazi e layout. Già prima del Covid era in atto l’inserimento di più funzioni all’interno dei punti vendita, servizi ed esperienze che puntano a intrattenere, informare e fidelizzare il cliente. Negli spazi retail l’engagement sarà fondamentale: l’obiettivo da centrare sarà il coinvolgimento del consumatore, incrementando una tipologia di esperienza olistica. 

MaterialiCasa: Avete sede a Milano e Shanghai. Quali macro differenze o analogie riscontrate dall’Italia alla Cina?
VSP: La Cina ha subito negli anni una grande trasformazione ed è ora un Paese realmente diverso, estremamente avanzato per molti versi. Sono cambiati i committenti, ora più maturi e un po' più rispettosi della proprietà intellettuale e del valore del nostro lavoro come architetti e designer italiani. Il mercato dei prodotti di design sta diventando sempre più importante, più colto e attento. Oggi, soprattutto a Shanghai, la concorrenza e la qualità dei progetti è uguale se non superiore a quella che si trova per esempio a Milano, Londra o New York. 

MaterialiCasa: In base alla vostra esperienza, quali trend in ambito commerciale si stanno delineando sul panorama italiano e quali su quello internazionale? Potremmo dire che il vostro recente progetto retail “Miracle Living” li racchiude tutti? 
VSP: Gli spazi commerciali si stanno evolvendo in ogni parte del mondo, con un’accelerazione dovuta agli effetti della pandemia. Se da una parte stanno emergendo i nuovi modelli di acquisto virtuale, dall’altra gli spazi fisici rappresentano ancora un must per i consumatori – che non sono invitati a comprare solo un prodotto ma un’esperienza. La vendita dei prodotti è offerta con un mix di servizi, come food & beverage, beauty, concierge, entertainment, eventi, incontri, uffici e spazi per lo smart working: un aspetto fondamentale con cui i progettisti dovranno sempre più confrontarsi per progettare uno spazio retail.
Per far sì che il cliente approfondisca il rapporto con il brand, l’offerta retail si sta facendo sempre più versatile e coinvolgente. Uno spazio come Miracle Living ben rispecchia questa tendenza e diventa un esempio imprenditoriale nonché il tramite per far riscoprire l’esperienza in-store, restituendo ai clienti il piacere di essere fisicamente presenti, dando loro una risposta accurata e basata sul concetto di retail esperienziale che, per quanto le tecnologie immersive si stiano sviluppando, non si potrà mai dare in digitale. Nello showroom Miracle Living a Shanghai, realizzato a quattro mani con Hangar Design Group, è proprio il retail esperienziale a trasmettere sensazioni di benessere al cliente. In esposizione ci sono prodotti tessili, ma non solo: è presente una galleria d’arte contemporanea e un relax corner in cui è stato ricavato un bar. 

MaterialiCasa: Parliamo di materiali, che ruolo rivestono nella vostra filosofia progettuale e quali requisiti non possono mancare a quelli che impiegate? 
VSP: Il materiale assume una funzione primaria all’interno del progetto, considerando che è proprio l’”interfaccia” con cui gli utenti instaurano un legame visivo e tattile. Amiamo molto i materiali naturali, più sostenibili e in grado di rispondere alle caratteristiche di rinnovabilità e riciclo a differenza di quelli artificiali. Durevolezza e qualità sono fondamentali, soprattutto per i progetti pubblici – spazi retail, ristoranti, hotel. Per noi il materiale perfetto è funzionale ed esteticamente piacevole, ma come già citato, anche il tema della sostenibilità è centrale e determinante. 

MaterialiCasa: In quali progetti siete impegnati attualmente? 
VSP: Tra le realizzazioni più recenti e stimolanti che ci vedono coinvolti segnaliamo senza dubbio il progetto retail della prima boutique Delvaux - il brand di pelletteria di lusso - a Dubai, all’interno del Dubai Mall.  

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