Una nuova pelle per la Torre Velasca

Dopo 18 mesi di lavori le facciate dell’iconica Torre Velasca, edificio simbolo di Milano in stile brutalista progettato dallo studio BBPR e recentemente oggetto di un approfondito intervento di restauro e riqualificazione sia in interno sia in esterno, sono tornate a colorare lo skyline milanese con l’originale tinta, cangiante al variare della luce nelle diverse ore del giorno.

Lo straordinario risultato, che ha riportato all’originale splendore le facciate, è stato ottenuto grazie all’utilizzo dell’intonaco confezionato con il “Legante Velasca”, appositamente sviluppato nei laboratori R&S Mapei, e un mix di aggregati di diverse granulometrie e colorazioni.

L’intervento, curato da Hines in qualità di development manager, ha riguardato per l’appunto anche le facciate, esposte per oltre 60 anni - senza interventi di manutenzione - a inquinamento e agenti atmosferici, ed ha visto Mapei in prima linea in costante coordinamento anche con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, gli studi Asti Architetti e CEAS e l’Impresa esecutrice ARS Aedificandi.

L’intervento

Preparazione e ripristino delle superfici in calcestruzzo

In primo luogo è stata preparata la superficie rimuovendo il calcestruzzo carbonato ed ammalorato per ottenere una superficie scabra. Le armature ossidate sono state idroscarificate e protette con la malta anticorrosiva Mapefer 1K, prima di applicare la malta da ricostruzione Mapegrout 430.

Questa malta, grazie alle sue caratteristiche meccaniche e di lavorabilità, è stata utilizzata per ricostruire le parti mancanti del calcestruzzo. Il processo ha incluso anche la tassellatura di controllo delle geometrie originali.

Il Legante Velasca per ripristinare la tonalità originale

Dopo aver eseguito il risanamento e la ricostruzione del calcestruzzo, Mapei è intervenuta per ripristinare la tonalità originale delle facciate, intervento che ha richiesto analisi scientifiche e materiche, prove di laboratorio, individuazione degli inerti, scelta della granulometria e dei colori e sviluppo di un legante ad hoc, appositamente studiato per la Torre Velasca, da cui prende il nome.

Si tratta di un intonaco decorativo a base di cemento bianco appositamente formulato con specifici polimeri per poter essere miscelato con gli aggregati, di cui sono stati ricostruiti tipologia e granulometria originaria dell’epoca, fino all’ottenimento di una formula in grado di avvicinarsi quanto più possibile al colore autentico dell’intonaco costituente le facciate della Torre.

Il Legante Velasca, ottenuto con le relative granulometrie di aggregato proveniente da Cave Bellamoli e Ferrari, è frutto di svariati test eseguiti sia in situ che in laboratorio, volti ad ottemperare le richieste espresse della Soprintendenza per definire colore e texture al fine di realizzare il miglior risultato sotto il profilo del restauro conservativo.

Il Legante Velasca è stato formulato secondo una miscela di leganti di colore chiaro, additivi speciali e cariche minerali fini per ottenere un prodotto fortemente adesivo, idrofugato ed esente da fessurazioni capace di garantire la massima durabilità possibile alla superficie esposta agli agenti atmosferici ed aggressivi dell’ambiente urbano, la massima compatibilità con il supporto di applicazione nonché soddisfare le esigenze estetiche di progetto.

Al fine di assicurare un’adeguata adesione del nuovo intonaco di finitura si è resa necessaria l’applicazione di uno strato di malta cementizia a base di leganti a reattività pozzolanica, fibrorinforzata e a elevata duttilità quale Planitop HDM Maxi distribuita sull’intera superficie con spatola dentata in uno spessore minimo di 5 mm.

Trattamento idrorepellente delle superfici intonacate

A completamento del ciclo è stato applicato su tutte le facciate trattate Planiseal WR 100, un protettivo idrofobizzante che grazie alla sua composizione riesce a penetrare in profondità proteggendo il calcestruzzo da fenomeni di degrado e mantenendo invariata la componente estetica delle superfici e le tonalità delle stesse. Grazie all’importante riduzione di assorbimento d’acqua delle superfici trattate, Planiseal WR 100 evita il degrado dovuto all’azione del gelo-disgelo aumentandone conseguentemente la durabilità.

Ph Giacomo Albo

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